LA PSICOSI – DA PERICOLO AD OPPORTUNITÀ

3 Dicembre 2017

Presentazione di Luc Ciompi al convegno Nazionale ISPS NAPOLI Sala Scarlatti – Conservatorio San Pietro a Maiella 11-12-13 Novembre 2016

…Tale è il titolo sorprendente di questo convegno. Ma che cosa ci vuole dire?
Che la psicosi sia qualcosa di pericoloso e talvolta addirittura di terribile ciascuno lo sa, anche chi non si é mai dovuto confrontare con le sofferenze che può provocare, né come paziente, né come familiare di un paziente, amico o datore di lavoro. Questo è ciò che sanno anche i professionisti della salute mentale,                    e, ultimamente, tutta la società.
Tutte queste sofferenze hanno contribuito a fissare nel pensiero generale una immagine esclusivamente negativa del disturbo mentale, che lo si chiami psicosi, schizofrenia o disturbo dissociativo. L’aspetto più negativo di questa immagine non è, forse, neanche il fatto, certamente spaventoso, che tutta la nostra percezione della realtà possa così gravemente turbarsi fino a confondersi in modo psicotico. Più negativo ancora è il fatto, io ritengo, che non soltanto nel pensiero del grande pubblico, ma anche di non pochi medici professionisti della salute mentale e operatori del settore si è fissata la convinzione che questo disturbo sia, in essenza, incurabile. E dunque che non c’è niente da fare se non, al massimo, stabilizzare il quadro clinico con psicofarmaci potenti (i cosiddetti neurolettici) per tutta la vita, nonostante i loro gravi effetti secondari, con l’aggiunta eventuale di un aiuto psicologico chiamato riabilitazione di sostegno. In altre parole: rassegnarsi all’inevitabilità della cronicizzazione e, dunque, ad una vita definitivamente ridotta, dipendente, istituzionalizzata ed invalida.
Aver interiorizzato una immagine esclusivamente negativa della malattia o, peggio ancora, coltivarla convinti di agire in modo professionalmente coerente, significa ignorare tutte le numerose ricerche scientifiche che dimostrano, da più di cinquant’anni, che la psicosi schizofrenica è curabile in certe condizioni. Dagli anni cinquanta-sessanta del secolo scorso sono state pubblicate in tutto il mondo almeno venti grandi indagini catamnestiche, tra le quali anche quelle condotte dal nostro gruppo, con osservazioni prolungate in media lungo l’arco di 2-3 decenni; in questi lavori si dimostra che, nel tempo e in condizioni favorevoli, da un quarto ad un terzo dei casi di schizofrenia puo guarire completamente ed un’altro terzo migliorarsi largamente. In altre parole, fino ai due terzi dei casi possono essere sottratti alla cronicizzazione invalidante.
Aderire e propagandare una immagine esclusivamente negativa della psicosi vuol anche dire ignorare il fatto che in vari luoghi del mondo si sono sviluppate, durante gli ultimi 20-30 anni, nuove e molto specialistiche tecniche di riabilitazione psicosociale attiva che integrano elementi psicoterapeutici di differenti orientamenti, dalla psicanalisi alle terapie sistemiche e comportamentali, con elementi socioterapeutici e con un sostegno farmacoterapeutico flessibile. Lo scopo comune di queste tecniche è l’autonomizzazione progressiva attraverso la riattivazione di risorse nascoste, richiamate in concetti chiave come resilienza, empowerment, recovery.
E vero che queste nuove tecniche, se vengano applicate con competenza, professionalità, pazienza e, sopra tutto, continuità sufficiente, sono capaci di condurre ad una vera ripresa della maturazione e della crescita personale spesso bloccata da molti anni.
Ecco che cominciamo a capire il termine di opportunità nel titolo del nostro congresso. Una altra opportunità di grande importanza è l’esistenza della ISPS (International Society for Psychological and Social Approaches to Psychosis), sotto il patrocinio e gli auspici della quale il nostro congresso ha luogo. Le radici dell’ISPS furono già piantate negli anni sessanta del secolo passato, da Christian Muller e Gaetano Benedetti in Svizzera. Da quei tempi lontani la ISPS ha conosciuto un enorme sviluppo nel mondo ed ha sezioni nazionali in tutti i continenti. Dal 2011 esiste anche una sezione italiana – co-organizzatrice dell’attuale congresso – che promuove l’utilizzo per gli psicotici di tecniche psicoterapeutiche e sociaterapeutiche di riabilitazione attiva in vari luoghi dell’ Italia.
Una terza opportunità ancora, e addirittura un miracolo secondo me, è il fatto che proprio qui a Napoli, o più esattamente a Casoria in provincia di Napoli, esiste una istituzione privata diretta dal Prof. Giovanni Ariano, la S.I.P.I., Società Italiana di Psicoterapia Integrata, anch’essa co-organizzatrice del nostro congresso, a cui fanno capo strutture cliniche ed una scuola di specializzazione per chi voglia impegnarsi con pazienti gravi. Tale istituzione non soltanto lavora già da più di vent’anni con le tecniche di riabilitazione attiva menzionate, ma si trova addirittura, come ho potuto personalmente osservare durante varie visite e collaborazioni, alla avanguardia mondiale dello sviluppo tanto teorico che pratico di queste tecniche.
Credo che l’Italia, e Napoli specialmente, può essere fiera dell’esistenza di queste opportunità per strappare le persone psicotiche alla minaccia della cronicizzazione. Mi auguro che le tecniche psico-socio-farmaterapeutiche integrate di riabilitazione attiva, sulle quali sarà focalizzato questo congresso, accendano una nuova fiamma di speranza nei cuori di tutti i partecipanti, dai professionisti ai familiari ai pazienti stessi. Spero anche che le difficoltà di comunicazione, di collaborazione e di distribuzione delle risorse umane e finanziarie tra i diversi attori (e talvolta concorrenti) presenti nel campo della salute mentale, sulle quali si discuterà in una sessione finale, possano trovare una equa e rispettosa composizione, cosa più che mai indispensabile nell’interesse dei pazienti.
Il congresso è aperto! Viva il congresso, viva l’opportunità di scappare alla cronicità della psicosi, viva la riabilitazione attiva!
Luc Ciompi

Luc Ciompi
Medico, Prof. Emerito di psichiatria e psicoterapia, dott. honoris causa dell’università di Losanna, ex-direttore sanitario della clinica universitaria di psichiatria sociale di Berna / Svizzera, fondatore della comunità terapeutica Soteria Berna e padre del concetto di logica affettiva, che vuole sottolineare la connessione strutturale tra pensiero ed emozione nell’uomo. Promotore di un sistema di cura comunitario per l’intervento in caso di crisi e il reinserimento sociale, basato su un approccio ai disturbi mentali di tipo psico-socio-biologico integrativo. Oltre 250 pubblicazioni scientifiche, tra cui 15 libri e oltre 50 capitoli di libri. Vari premi e riconoscimenti scientifici.