Giuseppe Sannino
(14 maggio 2022)
«Ogni oggetto esiste solo in un soggetto che lo riconosce.
Ogni soggetto esiste in un tu che lo riconosce.» (G. Ariano)
I costrutti di Identità e Relazione sono presenti nel pensiero occidentale sin dalle sue origini (Eraclito/Parmenide). Con essi si affronta il difficile problema di un divenire che abbia una realistica consistenza (= storicità).
Nel mondo moderno la consapevolezza di un universo in continua espansione e la consapevolezza della compresenza di molteplici visioni in dialogo hanno riportato in primo piano il rapporto tra Identità e Relazione.
L’autore, considera ormai superata la posizione di una Identità che non prende in considerazione la Relazione, adatta a spiegare un mondo astorico. Ritiene non convincenti sia la posizione che ritiene primigenia l’Identità rispetto alla Relazione, sia quella che ritiene la Relazione primigenia rispetto alla Identità (Galimberti/Mancuso); la prima rende insignificante la storicità (l’essere senza divenire); la seconda la rende inconsistente (il divenire senza essere).
L’autore opta per la posizione dello psicoterapeuta Ariano, che considera la Identità e la Relazione consustanziali / coessenziali. Una tale visione salva sia l’essere che il divenire nella contingenza storica, ma ancora di più ci introduce in una visione rivoluzionaria intersoggettiva che aiuta a risolvere molti problemi epistemologici, antropologici ed etici del mondo moderno.