Imparare a vedere i segni di Giovanni, per evitare che ci siano altre Alessandra.
L’autore in questo racconto vuole invitarci a diventare cauti di fronte ad eventi che si rivelano straordinariamente incomprensibili per la nostra mente. È molto strano che un giovane di 26 anni come Giovanni, che ha tante belle ragazze per “divertirsi”, un bel giorno, perda la testa per una donna di oltre 56 anni. È altrettanto strano che una donna di tale età perda la testa per un “ragazzino”. Cosa cercava Giovanni in Alessandra che non trovava nelle numerose giovani che sollazzava; cosa cercava Alessandra in Giovanni per riempire la sua vita. Ci sono gli incontri di crescita che non sempre sappiamo gestire. Forse Giovanni era stanco di essere un pene/mano usato per l’autoerotismo suo e delle molteplici ragazze con cui si “divertiva”; forse cercava un tu da amare e da cui essere amato. Alessandra, forse voleva sperimentare altrettanto autoerotismo che non la soddisfaceva. Senza saperlo ambedue cercavano di diventare un tu reciproco che l’amore trasformava in un noi inebriante. Il modo di relazionarsi di Alessandra con Giovanni non era né un solo divertirsi, né un amarsi adulto. In modo diverso ambedue erano entrati nel mondo dell’amore che non sapevano gestire e di cui erano terrorizzati. L’autore ci invita a non demonizzare Giovanni e beatificare Alessandra: ciò continuerà a generare dolore. Ci invita a vedere entrambi in ricerca di una crescita di cui non erano all’altezza. Pensare un po’ più complesso aiuta a far sì che i futuri Giovanni ed Alessandra possano trovare persone che li aiutino a trasformare le scariche autoerotiche in amore che fa incontrare.
G. Ariano