Come mai la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della SIPI organizza un incontro con Federico Faggin, fisico, inventore ed imprenditore? Perché il problema della consapevolezza ha rivoluzionato la sua vita come persona e inventore.
Il problema della consapevolezza ha attanagliato filosofi, psicoterapeuti, psichiatri, fisici. È un problema ancora tutto da risolvere.
Faggin considera la consapevolezza “un miracolo che oggi dobbiamo riconoscere in pieno se vogliamo fare un vero passo avanti nella nostra evoluzione”.
Purtroppo la scienza ha preferito fino ad oggi rifarsi ad una conoscenza meccanica, demonizzando la conoscenza vitale ed ancora di più quella soggettiva ed intersoggettiva, relegandole nel mondo delle credenze.
Rispetto alla consapevolezza i ricercatori ed i professionisti dei diversi campi si dividono in due gruppi fondamentali:
- Il gruppo dei positivisti. La considerano un epifenomeno inconsistente e da non prendere in considerazione; Faggin direbbe “Crediamo che esista, ma è pura illusione”.
Una tale visione porta ad enfatizzare l’intelligenza artificiale al punto da credere che fra circa cinquanta anni i computer possono diventare superiori agli uomini e qualche ricco può sognare di diventare immortale introducendo i suoi vissuti in un computer.
In salute mentale si riduce l’uomo alla sua biologia e ci si illude di poterlo curare fondamentalmente con la chimica. È di moda credere che gli psicofarmaci vanno presi a vita, paragonandoli all’insulina per i diabetici.
Non ci si rende conto che in questo modo l’uomo viene umiliato e ridotto a zombi.
- Il gruppo dei vitalisti-mentalisti. Il modo di identificare questo gruppo è poco condiviso perché è un indirizzo agli esordi nel mondo scientifico e si trova difficoltà a trovare un nome condiviso. Lo spartiacque di questa biforcazione è data dal considerare l’essere vivente come qualcosa di qualitativamente diverso dal mondo fisico. Faggin descrive bene questa biforcazione: “Quando un biologo vuole creare una nuova forma vivente deve partire già da una cellula vivente; non può mettere insieme gli atomi e le molecole che costituiscono una cellula e ottenere una cellula vivente. Per creare un computer invece, basta connettere tutti i transistor che lo costituiscono secondo uno schema fisso, e voilà, abbiamo un computer. Ma non è così per una cellula!”.
Nel mondo positivista la scienza esiste solo in terza persona. Nel mondo vitalista la scienza può esistere solo in prima persona. Faggin nella seconda e terza parte della sua vita ha lavorato nell’orizzonte della scienza in terza persona. Insoddisfatto di ciò nel quarto periodo della sua vita è stato colpito della novità rivoluzionaria della scienza in prima persona.
Ci auguriamo che l’incontro con lui potrà aiutarci a mettere a fuoco i costrutti fondamentali che ci permettono di distinguere la conoscenza meccanica in terza persona dalla conoscenza vitale in prima persona e come lui afferma fare un vero passo avanti nella nostra evoluzione”.