Come già annunciato nei giorni scorsi; Venerdì 7 Maggio dalle 17:30 alle 19:30 si terrà il Webinar: “A colloquio con l’autore: Silicio. Dall’invenzione del microprocessore alla nuova scienza della consapevolezza” con ospite il Professor Faggin. L’evento sarà gratuito e sarà una grande occasione di incontro e dialogo.
Chi è Federico Faggin?
Federico Faggin (Vicenza, 1º dicembre 1941) è un fisico, inventore e imprenditore italiano naturalizzato statunitense.
Dal 1968 Faggin risiede negli Stati Uniti ed ha assunto anche la cittadinanza statunitense. Fu capo progetto dell’Intel 4004 e responsabile dello sviluppo dei microprocessori 8008, 4040 e 8080 e delle relative architetture. Fu anche lo sviluppatore della tecnologia MOS con gate di silicio (MOS silicon gate technology), che permise la fabbricazione dei primi microprocessori e delle memorie EPROM e RAM dinamiche e sensori CCD, gli elementi essenziali per la digitalizzazione dell’informazione.
Nel 1974 fondò e diresse la ditta ZiLOG, la prima ditta dedicata esclusivamente ai microprocessori, presso cui dette vita al famoso microprocessore Z80, tuttora in produzione. Nel 1986 Faggin co-fondò e diresse la Synaptics, ditta che sviluppò i primi Touchpad e Touch screen.
Cosa aspettarsi dal Webinar?
“Scrivere la mia autobiografia mi ha fatto rivivere le esperienze più significative della mia vita e riflettere sulle molte persone che hanno avuto un impatto importante nel mio percorso. Mi sono così reso conto che ho imparato non solo da coloro che mi hanno voluto bene, ma anche dalle persone che mi hanno osteggiato.”
Federico Faggin è lo Steve Jobs italiano, un idolo, un eroe, per tutti gli scienziati e appassionati di tecnologia. Nato a Vicenza e poi trasferitosi nella Silicon Valley, con le sue invenzioni, dal microprocessore al touchscreen, ha contribuito a plasmare il presente che tutti conosciamo. In questa autobiografia racconta le sue quattro vite, dall’infanzia ai primi lavori, dalla controversia con Intel per l’attribuzione della paternità del microprocessore, fino al suo appassionato impegno nello studio scientifico della consapevolezza. Quattro vite densissime, di successi e battute d’arresto, di scoperte e cambiamenti, di amici e nemici, che Faggin ripercorre passo dopo passo e arricchisce di aneddoti riguardanti la sua vita privata e di approfondimenti sulle tecnologie inventate.
“Sono nato a una nuova vita ogni volta che, osservando il mondo da insospettati punti di vista, la mia mente si è allargata a nuove comprensioni. Sono nato a nuove vite quando ho smesso di razionalizzare, ho ascoltato la mia intuizione e mi sono aperto al mistero.”
E come ultima domanda: ma cos’è un microprocessore?
Il microprocessore (in sigla µP o uP, con particolare riferimento al chip hardware) è una tipologia particolare di circuito elettronico che si contraddistingue per essere interamente costituita da uno o più circuiti integrati e per questo di dimensioni molto ridotte.
La tecnologia a microprocessore è attualmente quella più utilizzata per la realizzazione della CPU e della GPU (montate direttamente su una scheda madre) ed è impiegata dalla quasi totalità dei moderni computer, con la caratteristica di utilizzare, per tutte le sue elaborazioni, un insieme di istruzioni fondamentali di base (instruction set).
La costruzione dei microprocessori è stata resa possibile dall’avvento della tecnologia LSI, fondata sulla nuova tecnologia “Silicon Gate Technology” sviluppata dall’italiano Federico Faggin alla Fairchild nel 1968: integrando una CPU completa in un solo chip permise di ridurre significativamente i costi dei calcolatori. Dagli anni ottanta in poi i microprocessori sono praticamente l’unica implementazione di CPU.
Non mancate dunque all’evento!
Per info contattare la Segreteria SIPI!
“Vedo una mela su un albero: diventa un’esperienza. Non è solo un simbolo: ne pregusto il sapore, penso alla mela di Adamo, provo gioia perché la mela mi piace. Il cervello riconosce il simbolo-mela come un computer, ma il significato soggettivo della mela viene dalla consapevolezza. Se invece pensi che è tutto simbolico, come fa sempre più la scienza, distruggi la dimensione del significato.” (F. Faggin)