Sipi Cura e Riabilitazione

Della “Sofferenza mentale” lungo la storia si sono date molteplici definizioni e spiegazioni eziologiche. La tentazione ricorrente è di ridurla ad una malattia organica. Negli ultimi venti anni, per opporsi ad una tale corrente se ne è negata ideologicamente la sua esistenza.

Sipi Cura e Riabilitazione

Della “Sofferenza mentale” lungo la storia si sono date molteplici definizioni e spiegazioni eziologiche.

Attualmente in campo scientifico, è acclarato che l’eziologia della sofferenza mentale non è attribuibile a fattori organici, ma alla interazione funesta di fattori biologici, ambientali e psicologici, (teoria dei tre fattori). La complessità di questo assunto necessita richiederebbe l’elaborazione di un meta-modello forte, capace, cioè, di integrare i predetti fattori in un linguaggio coerente e rigoroso. Nella prassi psichiatrica, purtroppo, assistiamo invece, ad un riduzionismo biologico non riconducibile, peraltro, a prove certe e definite, che colloca il disturbo mentale nell’alveo delle patologie organiche, incurabili, gestibili solo con il contenimento psicofarmacologico. Questo assunto nega la dignità di scienza alla cura dei disturbi mentali, riducendola in pratiche di intrattenimento disumanizzanti, corroborate dall’ uso della “camicia di forza farmacologica”. Nonostante, dunque, le conquiste scientifiche, il malato mentale, destinato ad un inesorabile cronicizzazione, viene privato del suo diritto a cure adeguate, sia nel campo della pratica clinica, sia al livello istituzionale. Infatti, lo stigma della pericolosità e dell’inguaribilità della malattia mentale grave sono degenerati in un irrigidimento costrittivo della sanità pubblica, che nega ai pazienti psichiatrici gravi e alle loro famiglie di decidere liberamente la struttura e il metodo ritenuti più idonei alla loro cura. Questa consuetudine produce un humus culturale e scientifico nel quale prolificano l’ecclettismo metodologico delle figure professionali che operano in questo campo e strutture sanitarie e che offrono servizi inappropriati e disumanizzanti.

Il modello di cura dei Sipi-Integrazioni      

Il metodo che applichiamo nei nostri servizi si fonda sui seguenti assunti:

  1. “Matti si diventa non si nasce”; la malattia mentale è frutto di schemi relazionali, agiti in modo spontaneo, i cui postulati si rivelano inefficaci allo sviluppo dell’individuo; nello stesso tempo questi apprendimenti deformano la capacità dell’individuo di costruire, in modo riflesso, visioni di sè e del mondo coerenti e quindi di modificare questi apprendimenti. La malattia mentale, dunque, assurge al livello di disturbo della soggettività e dell’intersoggettività, la cui cura elettiva è la psicoterapia. Questo modello ha lo scopo di aiutare il paziente a prendere coscienza dei suoi postulati disfunzionali e a modificarli. La cura farmacologica diventa un sostegno momentaneo.

 

  1. Nel nostro modello di cura distinguiamo due tipologie di psicoriabilitazione fondamentali:
  • failing safe model
  • restructuring model.

 

La psicoriabilitazione “safe failing model”, ossia del “fallire al sicuro”, cioè del mettere al sicuro il paziente e le persone, si riduce ad eliminare i sintomi con i tranquillanti maggiori e a ridurre le situazioni stressanti della vita del paziente che possono scompensarlo. Pertanto, se la situazione scatenante il disturbo mentale è il lavoro, lo si riduce   o si viene sostenuti con la pensione sociale; se l’intimità affettiva scatena una crisi ci si priva di essa; etc.

La psicoriabilitazione “restructuring” aiuta il paziente a capire i postulati di vita che si sono rivelati disfunzionali, in modo da frammentare il sé spontaneo e rendere incapace il sé riflesso di porvi rimedio. Lo aiuta a modificare questi postulati, da cui far nascere un nuovo sé spontaneo più funzionale e un sé riflesso capace, se vuole, di riprendere in mano la direzione della sua vita. La psicoriabilitazione incarna, attraverso sue diverse attività, le fasi del processo psicoterapeutico del paziente, in cui costruisce visioni di sè e del mondo sempre più complesse. Solo attraverso questo lavoro è possibile raggiungere un’autonomia sociale e lavorativa possibile. In questo modello l’uso degli psicofarmaci è temporaneo.

 

Tommaso Biccardi – Per un Ministero della Soggettività e della Intersoggettività formazione, prevenzione e cura… tra sogno e realtà

 

2 Modello teorico di riferimento

Il Modello Strutturale Integrato (M.S.I.) fa da riferimento alle attività di didattica, di clinica e di supervisione di Sipintegrazioni. La finalità ultima è quella di ridurre la sofferenza psichica. Per ottenere ciò SIPI-Riabilitazione si propone di integrare diverse figure professionali e diversi livelli d’intervento con l’obiettivo di:

 

  1. migliorare la professionalità degli operatori del settore (consulenza e formazione);

 

  1. sviluppare un modello operativo ed organizzativo efficace ( = ricerca, sperimentazione e confronto tra modelli);

 

  1. creare una sensibilità sociale ed una cultura orientate all’integrazione ed al sostegno del disagio (= sensibilizzazione).

 

3 Curriculum

Sipiriabilitazione svolge la sua attività di didattica, clinica e di ricerca da circa trent’anni. Negli ultimi dieci anni ha tarato il suo modello “psicoriabilitativo” che si rifà al Modello Strutturale Integrato (msi) nelle strutture per la malattia mentale gestite da Integrazioni. Per saperne di Più Clicca su Curriculum.

 

4 Settori di intervento

Sipiriabilitazione svolge la sua mission intervenendo su tre livelli:

 

  • Formazione per tutti gli operatori del settore (Strutture residenziali psichiatriche; Centri diurni Psichiatrici; Centri di psicoterapia ineriti nel progetto della psicoriabilitazione dei pazienti psichiatrici, ecc.).
  • Consulenza e supervisione alle agenzie e alle figure professionali impegnate nella prevenzione e nella cura del disagio psichico.
  • Ricerca, convegni e pubblicazioni finalizzate sia ad aumentare la sensibilità sociale rispetto alla sofferenza mentale che a promuovere lo sviluppo di modelli operativi ed organizzativi capaci di ridurla.

4.1 Formazione

 

La didattica si svolge a diversi livelli:

 

  • Corsi di Counselling:

Counselling socio-educativo per la riabilitazione psicosociale. Una relazione emotivamente matura, stabile nel tempo, e consapevole dei problemi dei partner in relazione e delle strategie adatte ad affrontarli costituisce il pilastro portante, senza il quale l’edificio crolla. Solo una nuova figura di counsellor socio-educativo, con cui collabora l’équipe degli esperti, è capace di realizzare una simile relazione. Il corso intende offrire agli operatori di comunità per adulti la possibilità di specializzare i loro interventi per poter imparare a muoversi in modo adulto e responsabile tra le dinamiche che nascono nella diversa tipologia delle relazioni e gli influssi e i condizionamenti che esse subiscono dal conteso culturale in cui avvengono. Scarica programma

 

Counselling per la coppia e la famiglia. Per mediatori familiari. Un servizio di consulenza ai singoli e alla coppia, prima e dopo il matrimonio è – mai come oggi – utile e necessario. I problemi del matrimonio e della famiglia, sempre delicati e difficili, nella società di oggi hanno assunto proporzioni di rilevante gravità. Problemi di armonia coniugale, psichica e sessuale, problemi di relazioni genitori/figli, procreazione responsabile, convivenze, separazioni, divorzi, aborti, ecc. sono diventati problemi di vita quotidiana che toccano ogni uomo che vive nel mondo contemporaneo. Il corso vuole preparare mediatori familiari che facilitino il vivere bene e facciano diventare la famiglia come luogo privilegiato della prevenzione della sofferenza mentale. Scarica programma

 

Corsi di Formazione per Operatori di comunità:

 

Corso di formazione per operatore socio-assistenziale (OSA). Il corso ha lo scopo di preparare l’operatore socio assistenziale (OSA) a prestare assistenza diretta a persone in condizioni di svantaggio fisico e/o psichico nelle attività quotidiane e di igiene personale, sia a domicilio che in specifiche strutture riabilitative, ad aiutare l’assistito nella gestione e nella cura del suo ambiente di vita, a tutela l’incolumità e l’integrazione sociale del singolo assistito al fine di migliorarne la qualità della vita, sul piano socio-culturale, nei rapporti interpersonali e nelle attività pratiche giornaliere e a collaborare con le altre figure sanitarie, nella rilevazione delle condizioni di rischio-danno e nell’attuazione di misure terapeutiche a favore dell’utente. Scarica programma

 

Corso di Formazione per operatori di Comunità Psichiatriche. La malattia mentale è un modello disfunzionale di relazione con se e col mondo. L’operatore psichiatrico, vivendo la maggior parte del suo lavoro a contatto continuo con il sofferente mentale deve imparare a prendere consapevolezza che l’uomo agisce in base a modelli consapevoli o inconsapevoli di cogliere la realtà. Con questa dimestichezza può relazionarsi col paziente psichiatrico come persona che o agisce in base a modelli non funzionali o è frammentato e quindi non possiede un modello unitario di funzionamento. Con questa capacità saprà incontrare il paziente psichiatrico come persona e saprà modificare i suoi modelli disfunzionali di interagire con sé e con gli altri.

 

Formazione permanente per operatori del settore della salute mentale. Consultare i corsi specifici del settore ECM della didattica.

 

Formazione/supervisione per comunità Psichiatriche. Una simile formazione ha lo scopo di formare attraverso la riflessione sul lavoro (= supervisione) gli operatori di comunità psichiatriche (tutta l’equipe) a gestire in modo integrato e non eclettico tutto il processo di riabilitazione e reinserimento in società del paziente psichiatrico. In esso si punterà alla maturazione personale, tecnica e teorica degli operatori, ma ancora di più alla capacità di diventare comunità curante che sa gestire le dinamiche tra gli operatori, tra gli operatori ed i pazienti e tre questi ed il mondo esterno alla comunità. Scarica programma

 

Corso di formazione alla relazione umana per volontari di strutture sanitarie psichiatriche. Nella nostra cultura il volontariato sta prendendo sempre più piede. Fare chiarezza sui motivi che spingono ciascuno di noi al volontariato, reperire le risorse dentro di noi ed intorno a noi per effettuarlo nel modo migliore, scoprire lo specifico dei singoli contesti dove si effettua il volontariato è scopo ineludibile specialmente per i volontari di comunità psichiatriche. Scarica programma

 

5 Attività clinica

Consulenza e supervisione alle strutture e istituzioni (Strutture residenziali Psichiatriche, Centri diurni psichiatrici, comunità terapeutiche, ecc.) e tutte le figure professionali impegnate nella prevenzione e nella cura della sofferenza mentale. Gli interventi, con i singoli professionisti o con l’intero staff, sono finalizzati alla psicodiagnosi individuale e del sistema ed alla progettazione di interventi psicoriabilitativi e/o di prevenzione.

 

Progetto di intervento crisi presso la famiglia del paziente. Il progetto vuole rispondere alla necessità di interventi costruttivi in situazioni difficili in cui gli interventi tradizionali si mostrano inefficaci. Esso con una equipe di operatori supervisionati rende i momenti di crisi acuta occasione di aggancio per un trattamento evitando la reclusione sociale di questi pazienti e la loro cronicizzazione. Scarica programma

 

6 Ricerca

Sipiriabilitazione promuove anche giornate di studio, seminari di aggiornamento, convegni, pubblicazioni, e ricerche scientifiche finalizzate sia ad aumentare la sensibilità sociale rispetto alla sofferenza psichica che a promuovere lo sviluppo di modelli operativi ed organizzativi capaci di ridurla. Vedi editoria.

 

7 Staff

Responsabile del settore cura e riabilitazione: Nunzio Mauro, responsabile dei servizi residenziali Sir Kairos

 

Via Pio XII, 129 – 80026 Casoria (Na)

 

Tel: 081/7308211 – Fax: 081/7308243

Testi e Pubblicazioni:

 

 

n° 2 allegati disponibili: