… il Verbo si è fatto carne
e venne ad abitare
in mezzo a noi
San Giovanni
1 L’operatore pastorale counsellor
Il sacerdote, il religioso, il laico impegnato in attività pastorali perché possa attuare una scelta gioiosa e creativa per sé e per gli altri deve diventare consapevole delle sue emozioni che delle sue sensazioni corporee. Il corpo e le emozioni sono la parola della nostra incarnazione.
Sapere ciò che mi spaventa, quello che mi fa rabbia, ciò che mi rattrista e quello che mi rallegra è essenziale per ogni scelta matura. Le nostre parole, spesso ci ingannano circa le nostre emozioni; saper collegare le nostre emozioni al linguaggio corporeo ci dà certezza circa le genuinità delle nostre emozioni e ci salva da ipocrisie che spesso albergano nella vita delle persone dedite alla vita pastorale. La capacità di gestire sensazioni ed emozioni, una volta che se ne ha coscienza, è un altro elemento fondamentale per un maturo operatore pastorale.
Anche la conoscenza e la dimestichezza con il linguaggio fantasmatico, come segnale che ci svela ciò che desideriamo e temiamo, non va sottovalutata nell’attività pastorale.
La capacità di tradurre in parole i propri pensieri e desideri, di saper distinguere ciò che è il proprio vissuto dal vissuto della persona che mi è vicina costituisce un altro fattore importante.
La capacità di saper essere dei Genitori affettivi e normativi, dei Bambini creativi ed obbedienti e degli Adulti che sanno affrontare i problemi in modo realistico sono funzioni di cui è necessario avere coscienza e saper gestire.
L’operatore pastorale entra sia in relazioni duali, sia gruppali che istituzionali. Egli deve imparare a muoversi in modo adulto e responsabile tra le dinamiche che nascono nelle diverse tipologie di relazioni e saper riconoscere gli influssi e i condizionamenti che esse subiscono dal conteso culturale.
Le persone cercano Dio per come sono. Non si può offrire a Dio ciò che non si conosce o ciò di cui si ha paura. Conoscersi nei propri bisogni profondi, saperli discriminare nelle sensazioni corporee ed emotive, saperli integrare nella propria vita come gesti di amore è essenziale per ogni vita religiosa.
Infine viviamo in un mondo dove i valori, le visioni del mondo e le visioni religiose sono molteplici. L’operatore pastorale deve quindi essere aperto al confronto sincero e rispettoso nella consapevolezza che Dio ha mille volti; la sua vita e la sua attività devono essere aperte ad una continua scoperta della molteplicità di quei volti che continua ad aumentare man mano che egli diventa sempre più maturo.
Per raggiungere questi scopi il corso per l’operatore pastorale counsellor si prefigge:
• La conoscenza di nozioni di psicologia della religione, psicologia di gruppo e delle istituzioni, di psicopatologia delle forme di religiosità.
• La conoscenza dei diversi sistemi di valore (religiosi, filosofici, antropologici…) adottati dalle diverse culture in cui opera e dagli ambienti da cui provengono gli uomini cui è diretta la sua azione.
• La incarnazione funzionale delle principali modalità di relazionali sia a livello corporeo, che emotivo ed il saperle gestire sia nella relazione duale, triangolare, e di gruppo.
• La capacità di lavorare in un chiara sintonia in équipe.
• Una matura autoconsapevolezza della sua idea di religione e di pastorale.
• La capacità di saper mettere il fedele a proprio agio, aiutarlo in una comunicazione chiara dei suoi problemi, ascoltarlo in modo empatico e congruente per la sua crescita.
2 Destinatari
Il corso si rivolge a sacerdoti, religiosi, religiose, laici e laiche che sentono il bisogno di rispondere alla richiesta di aiuto di ricerca di senso, che emerge sempre più nel mondo contemporaneo.
3 Obiettivi
Il corso si muove su tre livelli fondamentali: a. maturazione personale (essere); b. maturazione teorica (sapere); maturazione tecnica (fare).
3.1 Maturazione personale (essere)
I partecipanti saranno aiutati ad accrescere la propria consapevolezza rispetto al loro tipo di struttura psicologica, in modo da poter focalizzare pregi e limiti che potrebbero influenzare, positivamente e negativamente, le dinamiche interpersonali che sorgono nell’attività pastorale.
3.2 Maturazione teorica (sapere)
I partecipanti saranno aiutati a riflettere sulla specificità e molteplicità delle problematiche della vita religiosa e nello stesso tempo ad acquistare le conoscenze delle scienze umane necessarie per un esperto operatore pastorale.
3.3 Maturazione tecnica (fare)
I partecipanti saranno indirizzati ad esercitarsi sugli atteggiamenti di empatia e congruenza, atteggiamenti indispensabili ad ogni rapporto che voglia rispettare l’individualità di ogni interlocutore.
4 Metodologia
In relazione agli scopi la metodologia si muove sui tre livelli dell’essere, conoscere e fare.
4.1 Maturazione personale (= essere)
Il corso mirerà alla consapevolezza del tipo di struttura psicologica di ciascun partecipante mediante lavori personali fatti col conduttore del gruppo. Si punterà specialmente a quelle piccole modifiche che rendono ogni partecipante più capace di essere un facilitatore nella scoperta del proprio orientamento nella vita. Questo scopo si raggiunge mediante le dinamiche di gruppo ed il lavoro sul transfert e controtransfert durante le supervisioni sia dei lavori di esercitazione che di supervisione
4.2 Maturazione teorica (sapere)
Il curriculum formativo prevede le seguenti discipline:
• Psicologia della religione;
• sociologia della religione;
• Pastorale e psicopatologia;
• Il controtrasfert nella gestione dei conflitti e della crisi religiosa.
• La corporeità nelle diverse religioni;
• Il msi e la condizione di gruppi in ambito religioso
4.2.1 Modi di realizzare la maturazione teorica
La maturazione teorica è concretizzata in:
• lezioni teorico/informative;
• lettura critica di testi e dispense;
• discussioni di gruppo;
• seminari tematici;
• seminari e conferenze di personalità del settore;
• lavoro di ricerca e produzione di elaborati scritti;
• visioni di filmati, ascolto di registrazioni.
4.3 Maturazione professionale (fare)
I laboratori sono caratterizzati da una partecipazione attiva attraverso l’uso di simulate, role-play, analisi dei casi, confronto di gruppo, ecc.
Il corso sarà centrato sulla creazione di piani di trattamenti individualizzati in base alla struttura di personalità dell’operatore pastorale e del fedele.
4.3.1 Modi di realizzare la maturazione professionale
Essa è effettuata mediante:
• esercitazione in gruppo delle tecniche insegnate;
• tirocinio presso parrocchie o istituzioni religiose;
• supervisione in gruppo delle attività di tiroci¬nio;
• osservazione di colloqui dal vivo eseguite dai counsellor;
• supervisione in gruppo ed in individuale di progetti pastorali realizzati dagli allievi;
• esercitazioni in colloqui di orientamento;
• simulate.
5 Tirocini
Nel corso ogni partecipante effettuerà due tirocini di 160 ore ciascuno. Il primo tirocinio sarà effettuato in un centro di ascolto per adolescenti e giovani; il secondo in un centro di ascolto per adulti. Uno di questi tirocini sarà oggetto della tesi finale dell’allievo.