L’operatore socio-educativo counsellor
Chi si prende cura dell’altro
rispettandone la soggettività
diversificante
è padre e madre
oltre la biologia
G. Ariano
1 Il counsellor socio-educativo
In una società evoluta il concetto di bisogno primario del minore, nato in un contesto svantaggiato, si è trasformato radicalmente. Dalla semplice preoccupazione di “sfamarlo” e procurargli un alloggio per toglierlo dalla strada, si è passati a volergli procurare un “cibo umano”: relazioni umane stabili ed emotivamente facilitanti; stimoli culturali che permettono il recupero del disagio subito e lo sviluppo della maggior parte delle sue potenzialità; una “casa” che possiede le funzioni/qualità necessarie ad una crescita umana serena ed integrata.
Una relazione emotivamente matura, stabile nel tempo, e consapevole dei problemi dei partner in relazione e delle strategie adatte ad affrontarli costituisce il pilastro portante, senza il quale l’edificio crolla. Solo una nuova figura di counsellor socio-educativo, con cui collabora l’équipe degli esperti, è capace di realizzare una simile relazione.
Il minore con cui l’educatore entra in relazione è fondamentalmente un corpo in relazione (0-12 mesi), un corpo/emotivo in relazione (12-24 mesi), e successivamente è un corpo/emotivo/fantastico/razionale in relazione. Il minore è un Bambino che richiede un Genitore che sa prendersi cura di lui; che sappia guidarlo nella scoperta delle sue potenzialità per farlo diventare una struttura forte, in modo da potersi inserire nel mondo in modo più ricco e creativo.
Il counsellor socio-educativo quindi nell’entrare in relazione col minore deve saperlo fare sia in tutti i linguaggi (corporeo, emotivo, fantastico, razionale), sia in tutte le posizioni esistenziali (Genitore/Adulto/Bambino), sia in modo spontaneo che riflesso in modo che possa creare una relazione educativa e, se necessario, anche una relazione riparatrice.
Il counsellor entra sia in relazioni duali (educatore/minore; educatore/familiare del minore; educatore/educatore; educatore/esperto) sia gruppali (educatore/gruppo di minori; educatore/gruppo degli educatori; educatore/équipe educante), che istituzionali (scuola, parrocchia, gruppi educativi, agenzie sociali, quartiere, città). Egli deve imparare a muoversi in modo adulto e responsabile tra le dinamiche che nascono nella diversa tipologia delle relazioni e gli influssi e i condizionamenti che esse subiscono dal conteso culturale in cui avvengono.
2 Destinatari
Il corso si rivolge a diplomati o laureati che intendono prepararsi a diventare counsellor socio-educativo, nella consapevolezza di voler imparare ad instaurare relazioni stabili emotive e normative di promozione della crescita.
3 Obiettivi
Il corso si prefigge tre obiettivi: a. maturazione personale (essere); b. maturazione teorica (sapere); c. Maturazione tecnica (fare).
3.1 Maturazione personale (essere)
I partecipanti saranno aiutati ad accrescere la propria consapevolezza rispetto al loro tipo di struttura psicologica, in modo da poter focalizzare pregi e limiti che potrebbero influenzare, positivamente e negativamente, le dinamiche interpersonali che sorgono nella relazione educativa.
3.2 Maturazione teorica (sapere)
I partecipanti saranno aiutati a riflettere sulla specificità e molteplicità delle problematiche che sorgono nell’uomo lungo il primo ciclo vitale (= infanzia, prima e seconda adolescenza) sia nello sviluppo sano che patologico; sulle problematiche connesse al rapporto di ogni individuo con i gruppi di appartenenza (= fratelli, genitori, compagni, superiori) e con le istituzioni sociali (quartiere, parrocchia, scuola, gruppi di aggregazione, ecc.).
3.3 Maturazione tecnica (fare)
I partecipanti saranno indirizzati ad esercitarsi sugli atteggiamenti di empatia e congruenza, atteggiamenti indispensabili ad ogni rapporto che voglia rispettare l’individualità del minore e di ogni collega con cui si lavora. Inoltre, intende fornire competenze specifiche necessarie per lavorare con minori con storie di disagio familiare di tipo socio-psicopatologico e collaborare con gli esperti, necessari in un simile intervento.
4 Metodologia
In relazione agli scopi la metodologia si muove sui livelli dell’essere, del conoscere e del fare.
4.1 Maturazione personale ( essere)
Il corso ha come scopo il rendere consapevoli i partecipanti del loro tipo di struttura psicologica mediante lavori personali fatti col conduttore del gruppo; inoltre si faciliteranno le interazioni tra i partecipanti, puntando a fare aumentare la loro consapevolezza e ad apportare piccole modifiche delle loro strutture psichiche, in modo da rendere ogni partecipante più capace di creare relazioni di crescita. Si presterà speciale attenzione alle loro reazioni controtransferali nelle relazioni con i minori sia presi isolatamente che in relazione alla famiglia in cui sono inseriti. Essa è effettuata mediante le dinamiche di gruppo e il
lavoro sul transfert e controtransfert durante le supervisioni sia dei lavori di esercitazione che di supervisione.
4.2 Maturazione teorica
Il curriculum formativo prevede le seguenti discipline:
• Psicologia evolutiva;
• Il m.s.i. applicato alla psicologia evolutiva;
• Il m.s.i. nella relazione duale, triangolare e di gruppo;
• La relazione duale educatore/minore secondo il m.s.i.;
• Il m.s.i. e le dinamiche familiari del minore in difficoltà;
• La psicopatologia evolutiva integrata: le tipologie (bianche, nere e rigide) e le strutture fondamentali in funzione della relazione di cura;
• Tecniche grafiche e visive come strumenti del lavoro dell’educatore;
• L’équipe curante: ruoli, competenze ed integrazione.
• L’educatore e lo sviluppo dell’identità sessuale del minore;
• La tipologia delle diverse strutture residenziali per minori e rispettiva legislazione;
• Mappatura delle risorse territoriali ed integrazione casa famiglia e territorio;
• Problematiche amministrative, procedure di registrazione, stesura di progettazione di programmi individualizzati, procedure di apertura al territorio, ecc.
4.2.1 Modi per effettuare la conoscenza teorica
Essa è effettuata mediante:
• lezioni teorico/informative;
• lettura critica di testi e dispense;
• discussioni di gruppo;
• seminari tematici;
• seminari e conferenze di personalità del settore;
• lavoro di ricerca e produzione di elaborati scritti;
• visioni di filmati, ascolto di registrazioni.
4.3 Maturazione professionale (fare)
I laboratori sono caratterizzati da una partecipazione attiva attraverso l’uso di simulate, role-play, analisi dei casi, confronto di gruppo, ecc.
Il corso sarà centrato sullo studio della relazione interpersonale educatore/minore ed educatore/famiglia del minore con particolare attenzione ai diversi tipi di comunicazione empatica e congruente per poter meglio cogliere gli elementi necessari alla corretta relazione educante. Inoltre si focalizzerà la creazione di piani di trattamenti individualizzati in base alla struttura di personalità dell’educatore e del minore.
4.3.1 Modi per realizzare la maturazione tecnica
Essa è effettuata mediante:
• esercitazione in gruppo delle tecniche insegnate;
• tirocinio presso strutture pubbliche o private;
• supervisione in gruppo delle attività di tiroci¬nio;
• osservazione di colloqui dal vivo eseguite dai counsellor;
• supervisione in gruppo ed in individuale di progetti formativi;
• simulate.
5 Tirocini
Nel corso è previsto un tirocinio di 330 ore presso una casa famiglia o centro socio-educativo o socio-sanitario con la rispettiva progettazione e realizzazione di un programma di trattamento in riferimento al contesto di lavoro. Questo progetto diventerà la tesi del corso.